Repressione eccessiva e sproporzionata, arresti immotivati, divieto di appendere bandiere o striscioni senza apparente motivo, diffide arbitrarie e, peggio ancora, sanzioni che colpiscono intere tifoserie per il comportamento di una piccola minoranza di persone. Non c’è tifoso che non abbia assistito in prima persona ad almeno una di queste circostanze. Per molti di loro questi episodi sono ormai divenuti una costante, per alcuni lo sono in ogni trasferta mentre per altri invece contraddistinguono gli incontri casalinghi.
A causa di tali numerose esperienze negative, le forze di polizia sono spesso percepite come “il nemico” invece che come l’organismo che ha il compito di proteggerci e garantire la nostra sicurezza agli incontri di calcio – qual è suo compito. Per molti tifosi, anche questa non è altro che una conseguenza del “calcio moderno”. La repressione,unita alla percezione indifferenziata dei tifosi come di un problema da parte di polizia, autorità e clubs, è certamente un aspetto problematico nella vita di ogni supporter.
L’esperienza all’interno degli stadi è certamente cambiata. La commercializzazione crescente di questi ultimi anni ha fatto sì che i club e le varie Leghe siano oggi sempre più dipendenti dagli sponsor – gruppi televisivi, società finanziarie, grandi investitori, etc. Nuove leggi e normative hanno introdotto forme di controllo e restrizioni sempre più rigide per i tifosi di tutta Europa, con l’obiettivo dichiarato di incrementare la sicurezza negli stadi o di contrastare i cosiddetti “comportamenti sgraditi” – ad esempio l’utilizzo di artifizi pirotecnici.
Più in generale, in tutta Europa, si stanno implementando nuove normative sempre più rigide o se ne sta considerando l’adozione: si parla, ad esempio, di nuovi sistemi di monitoraggio video sempre più efficaci o di tessere del tifoso, senza dimenticare come i tifosi debbano ancora convivere con la presenza di addetti di polizia sugli spalti o con un servizio d’ordine privo di formazione né training in mediazione dei conflitti.
Non viene neanche presa in considerazione la possibilità di responsabilizzare i tifosi, incoraggiando forme di autoregolamentazione, invece di trattarli semplicemente alla stregua di consumatori. È ormai una prassi punire intere tifoserie incolpevoli per il comportamento di una minoranza, ad esempio imponendo di giocare “a porte chiuse”. Ancora, ogni anno migliaia di tifosi vengono colpiti da procedimenti di Daspo (diffida), spesso senza alcuna prova a carico o semplicemente a scopo preventivo, e a volte si diffidano pure interi gruppi di supporter in maniera indifferenziata.
Nonostante questa incredibile situazione, siamo sempre NOI – i supporter di tutta Europa che seguono la propria squadra in maniera appassionata – la linfa vitale del calcio ed è il momento di farci sentire. Dobbiamo opporci a tutto ciò, dobbiamo rifiutare di essere trattati come cittadini di seconda classe soltanto perché andiamo allo stadio, e dobbiamo contrastare la crescente stretta repressiva delle autorità. È giunta l’ora di lavorare insieme per uno obiettivo comune: Salvare la Cultura del Tifo.
In qualità di tifosi attivi, passionali e “da stadio” di tutta Europa, noi:
- Invitiamo club, Leghe e Federazioni a fermare l’introduzione delle Tessere del Tifoso
- Invitiamo gli organismi responsabili ad applicare le normative e le leggi che impongono che tutti gli agenti di polizia siano identificabili individualmente attraverso un numero di riconoscimento
- Invitiamo le autorità a introdurre negli stadi steward opportunamente formati in luogo degli agenti di polizia
- Incoraggiamo l’introduzione di normative trasparenti, tolleranti e proporzionali, redatte in consultazione con i tifosi stessi, per quanto concerne l’utilizzo di materiali di tifo, quali bandiere, striscioni e altri oggetti coreografici, all’interno degli stadi
- Vogliamo incoraggiare l’autoregolamentazione tra tifosi e invitiamo UEFA, Federazioni, club e autorità ad adottare tutte le misure necessarie per promuovere tale sviluppo
Come tifosi, vogliamo goderci un incontro di calcio e sostenere la nostra squadra in un contesto libero, ospitale e caloroso. Ascoltandoci e tenendo in considerazione ciò che abbiamo da dire, non siamo il problema ma diventiamo parte della soluzione! Mostriamo a tutti quanto è fondamentale la Cultura del Tifo che rischiano di perdere! È nostra responsabilità contrastare la repressione e pretendere un trattamento equo, trasparente e adeguato alle situazioni per i tifosi di tutta Europa. È nostra responsabilità unirci, mostrare quanti siamo e far conoscere le nostre idee per salvare la Cultura del Tifo!
Per sapere come partecipare e chi aderisce agli Action Days, scaricare i banner ecc., il riferimento è il sito web di Football Supporters Europe.