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Posts Tagged ‘cinema’

Offside, dall’Iran finalmente nei cinema italiani

Posted by thepeoplesgame su 8 aprile 2011

Esce oggi in Italia, inedito, Offside, il film del 2006 di Jafar Panahi, premiato con l’Orso d’Argento a Berlino,  che racconta il regime iraniano attraverso la storia di un gruppo di donne così coraggiose da sfidare il regime per assistere ad una partita di calcio, per legge permessa solo agli uomini, per poi finire davanti alla buoncostume. Ad ispirare il regista, ora agli arresti domiciliari e condannato a non lavorare per 20 anni, l’ingresso di sua figlia allo stadio, travestita da ragazzo, per un allenamento della nazionale. Un film documentario da non perdere per chi vive vicino a una dei purtroppo soli 22 cinema dov’è in programmazione.

La trama: Iran. Una ragazza, per assistere a una partita di calcio, si traveste da uomo e sale sul bus che porta i tifosi allo stadio. Purtroppo, durante le perquisizioni al checkpoint viene scoperta e confinata all’interno di un recinto adiacente allo stadio, dove sono state rinchiuse altre donne, anche loro tifose mascherate sotto abiti maschili. Oltre all’ingiustizia di non poter assistere alla partita, le malcapitate devono sottostare ad una serie di abusi psicologici. Sono costrette infatti ad ascoltare da fuori il tifo dello stadio senza essere al corrente di ciò che accade all’interno e devono subire le ingiurie e le beffe da parte di guardie totalmente indifferenti al mondo del pallone. Nonostante tutto, però, alla prossima partita, le ostinate tifose tenteranno di nuovo il tutto per tutto pur di ammirare in azione i giocatori della loro squadra del cuore…(www.comingsoon.it).

Una interessante recensione.

Il trailer

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Il mio amico Eric – Al pub si discute del calcio moderno e dell’anima del Manchester United

Posted by thepeoplesgame su 6 novembre 2010

C’è una scena semplice ma particolarmente significativa nel film “Il mio amico Eric”, che descrive bene, meglio di tanti saggi, la situazione di tanti tifosi inglesi e che fa pensare chi ama il calcio. Si parla della cessione del Manchester United ai Glazer, la nascita dell’FCUM, un calcio maggiore sempre più distante ed uno minimo ma accogliente, ed i sentimenti contrastanti di chi vive tra l’uno e l’altro, tra la partecipazione e la nostalgia, perchè come scrive lo sceneggiatore Paul Laverty, “la mente ha volontà, ma la carne è debole” e Spleen, che pure segue ed ama l’FCUM non può rinunciare del tutto al ManUtd.   

Eric, il protagonista del film, ed i suoi amici, un gruppo di colleghi postini, si ritrovano al pub per vedere una partita del Manchester United su Sky. Il locale è pieno di tifosi, molti dei quali indossano una maglietta dei Reds, mentre Spleen sfoggia quella del Football Club United of Manchester, di cui sia il personaggio che l’attore che lo interpreta sono tifosi. La sua maglietta, altrettanto rossa, con uno stemma simile ma senza sponsor, scatena la discussione con gli altri tifosi

– Guarda quella maglietta! Non mi ci pulirei il culo. Football Club United… Fucking Clowns United, se vuoi il mio parere! Un manipolo di traditori, sono scappati e ci hanno lasciati.

– Voi siete i fottuti traditori! Vendere il nostro club a chi vuole mangiarci sopra. Siete ciechi? Non è più nostro! Io non ho mai lasciato lo United, loro hanno lasciato me.

– Il club più popolare della storia, 330 milioni di tifosi in tutto il mondo! E ti hanno lasciato! Davvero sconsiderato da parte loro.

– Dai Spleen, ammettilo, tre anni fa sei scappato con un manipolo di piantagrane che avevano formato un club che non riempirebbe un bagno pubblico. Siete troppo piccoli, niente radici… non durerà.

 – E’ quello che dicevano anche dello United. Come cominciò? 1878, si chiamava Newton Heath, umili lavoratori delle ferrovie. Avete pisciato sulla vostra storia.

 – Come avete potuto vendere il vostro club a degli Yankees che stanno dall’altra parte dell’oceano… soldi, soldi, soldi… è tutto ciò che gli interessa.

 – Stupidaggini! E’ qui! (si batte la mano sul petto all’altezza del cuore)

 – I parcheggi non mentono! Avete visto che tipo di macchine ci sono il giorno della partita? Nessun postino ora. Dimmi il nome di qualcuno che si può permettere un abbonamento.  

 – Up the revolution!

 – Il nostro club? (bacia la maglia). Lo abbiamo creato noi. Modesto, lo so, ma è nostro! Decidiamo noi! Nessun presidente grasso e bastardo può venderci per 30 pezzi d’argento.

 – Tre anni… nessuna storia!

 – Abbiamo portato l’anima del ManUtd con noi al FCUM e vi abbiamo lasciato con i cocktail di gamberetti! Abbiamo preso i ricordi, lo spirito, perfino i cori!

 – Peccato non avete portato via anche qualche giocatore. E lo stadio.

– (cantando) Non pagheremo Glazer e non lavoreremo per Sky! Cantiamo ancora “Il City deve morire”! Due United ma l’anima è una, i Busby Babes vanno avanti. Glazer, dovunque tu sia, puoi comprare l’Old Trafford ma non puoi comprare me, io cantavo “non in vendita” e intendevo proprio quello, non puoi comprarmi, avido stronzo!

– Mucchio di matti! Quanti siete alla partita?

 – Almeno 3.000, forse di più.

 – I bagni sono già stati costruiti?

 – Almeno posso andare alla partita e portarci i miei due figli… tu lo puoi fare? E la metà dei nostri tifosi ha meno di 18 anni! Quand’è l’ultima volta che sei andato ad una partita? Forza, dimmelo.

 – Piuttosto la guardo alla televisione e mi godo una pinta di birra, se mi lasci in pace!

 – Non è lo stesso! Noi andiamo tutti i sabati. E’ fantastico, come a vecchi tempi sul pullman, cantando, davvero… Eric, dovresti provare, e portare anche i ragazzi, solo 2 sterline.

 – Un furto in pieno giorno. Sono arrivati nel nostro sabato pomeriggio e ci hanno strappato il cuore,  e poi nei nostri salotti e ci hanno rubato il nostro gioco.

– E ora siete qui un lunedì sera, caduti in disgrazia per far felice quel fottuto Murdoch!   

– E non ci sei anche te?

La partita sta per iniziare e Spleen viene invitato a stare zitto o andarsene, visto che ha già finito la sua birra. Esce, e quando è ancora dietro la porta tutti gli altri, per scherzo, esultano come se ci fosse stato un gol, facendolo rientrare di corsa (“Chi ha segnato? Chi ha segnato?” con l’entusiasmo dei vecchi tempi) per poi tornare alla stessa sedia di prima, mormorando “Fanculo, mi mancano così tanto.”

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“Il mio amico Eric” di Ken Loach: calcio, amicizia e FCUM. In libreria libro+dvd.

Posted by thepeoplesgame su 18 ottobre 2010

“E’ un film che parla di amicizia e del prendere atto di quello che si è. È un film contro l’individualismo: siamo più forti insieme che da soli. In fondo, parla della solidarietà che nasce tra amici – tra tifosi di una stessa squadra di calcio, ma anche tra colleghi di lavoro. Può sembrare un’idea scontata, ma non è così popolare di questi tempi.” Ha detto il regista Ken Loach. Ed è un film che parla di calcio, delle magie di Cantona, del ruolo che la squadra del cuore e gli idoli sul campo hanno per i loro tifosi, ma anche di un business sempre più distante dalla middle class cara a Ken Loach e quindi, come risposta e come speranza, dell’FC United of Manchester.

Si tratta di “Looking for Eric”, “Il mio amico Eric” nella versione italiana appena arrivata in libreria con la formula libro+dvd.

Eric Bishop è un postino cinquantenne, grande tifoso del Manchester United, soggetto ad attacchi di panico e tormentato dall’aver abbandonato l’amata prima moglie e la figlioletta trent’anni prima. Vive nel caos insieme ai due figliastri, anche loro lasciati dalla seconda moglie, fuggita, e nel rifugio della sua camera, un museo della storia dello United, si confida con un poster a grandezza naturale del suo idolo Eric Cantona, con il suo colletto alzato, le mani sui fianchi e lo sguardo fiero. Quando Cantona (interpretato da lui stesso – è il suo quindicesimo film ed è anche tra i produttori) si materializza nella stanza, tutto proverbi ed abiti scuri, la storia di Eric arriva ad una svolta. Con il suo omonimo condivide ricordi ed emozioni legati alle gesta di The King, ma soprattutto il campione francese sprona l’altro Eric a riprendere in mano la propria vita, cogliendo l’occasione offertagli dalla figlia e dalla nipotina per riavvicinarsi alla donna amata e risolvendo, con l’aiuto degli amici-colleghi e dei tifosi dell’FCUM, la brutta situazione in cui si era cacciato uno dei figliastri, per arrivare al lieto fine di quella che resta una storia romantica, nonostante tutte le parolacce e le imprecazioni. Una commedia sempre sull’orlo della tragedia.

Nella seconda metà del film l’FCUM diventa uno dei protagonisti, come risposta alla confusione e ai problemi del grande calcio, sempre più lontano dalla gente. Eric ed i suoi amici vanno al pub per vedere la partita del Manchester Utd contro il Barcellona. Da anni ormai non possono più permettersi di andare all’Old Trafford. In attesa del fischio d’inizio, complice la maglietta dell’FCUM indossata da Spleen, si discute della squadra dei tifosi e della multinazionale Utd, dei giocatori star e della realtà di chi li vede dal basso. Due volte si vedono i tifosi dell’FCUM, in un clima di allegria ed amicizia, in viaggio in pullman per le trasferte, ed una è quella dell’”Operazione Cantona”, esilarante e liberatoria.

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