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Archive for the ‘NO alla tessera del tifoso’ Category

Campagna contro l’ONMS: spreco di risorse pubbliche!

Posted by thepeoplesgame su 16 Maggio 2012

Copio e incollo dal sito di Lorenzo Contucci:

Il Governo Monti, qualche giorno fa, ha invitato tutti i cittadini a segnalare sprechi da tagliare. Ovviamente mi avete segnalato un palese spreco che direi di segnalare in massa: l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. Il testo è abbastanza semplice: “Quale cittadino fruitore di manifestazioni sportive, segnalo l’inutilità dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, le cui decisioni hanno contribuito a svuotare gli stadi italiani e a rendere sempre più difficile la partecipazione all’evento sportivo. Un simile organismo è peraltro ormai superato anche per l’esame e la valutazione delle “partite a rischio” in quanto per lo stesso tutte le partite sono a rischio e sono quindi interdette alla maggior parte dei tifosi di calcio italiani. La sua eliminazione contribuirebbe al risparmio, al riaffollamento degli stadi e, perché no, anche all’eliminazione di quel sentimento di irritazione dei tifosi che – come il sottoscritto – hanno perso il piacere di andare allo stadio ed ha difficoltà a seguire da uomo libero la propria squadra del cuore”. L’opinione può essere inserita in questa pagina del sito del governo, previa compilazione dei campi, http://governo.it/spendingreview/RedWeb_Form.htm ed anche inviata via mail, se lo si vuole, tramite il sito di Repubblica.it: segnalasprechi@repubblica.it

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Un rap contro la tessera del tifoso

Posted by thepeoplesgame su 5 dicembre 2011

La canzone del rapper sampdoriano Pensie

NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO

(Chorus)

Non vogliono tifosi loro vogliono clienti
oggi abbonamenti uguale conti correnti
non cedere non credere a tutto quel che senti
no alla tessera no alla tessera
la carta che hai davanti è anticostituzionale
non è lotta al male ma è controllo sociale
voglio codici sui caschi della polizia statale
no alla tessera no alla tessera

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Il Sole 24 Ore: coinvolgere i tifosi nella governance, ma quelli con la tessera!

Posted by thepeoplesgame su 9 agosto 2011

Lo stato di salute del calcio italiano, in particolare nelle serie minori, è preoccupante, il modello del benefattore, o del mecenate come ancora lo si chiama in Italia, mostra tutte le sue crepe e non è più sostenibile, serve un modello di governance che coinvolga il territorio: sarebbe condivisibile ed apprezzabile questo articolo uscito domenica sul Sole 24 Ore, se non fosse per quelle quattro paroline tra parentesi che fanno precipitare all’istante  l’opinione a riguardo: dopo i tifosi da coinvolgere sono “quelli con la tessera”. E certo: non c’è altro modo per riconoscere i sostenitori responsabili. Del resto, la proposta non è nuova: era già nel libro “La ripartenza”, di cui è coautore Michele Uva, una delle firme anche del pezzo sul Sole. Quanto si è lontani dal conoscere e capire chi sono realmente i tifosi di calcio! L’unica soluzione per accreditare quelli “buoni”, degni, meritevoli di prendere parte alle decisioni sulla vita del loro club è che abbiano chiesto il permesso della Questura per entrare allo stadio, mettendo nel portafogli una nuova carta di credito. È proprio vero, i tifosi sono visti solo come una enorme massa di clienti da sfruttare o come delinquenti. Non conta che siano capaci, come dimostrano i primi supporters’ trust italiani e le centinaia di gruppi in Europa, di organizzarsi in enti democratici, non profit, inclusivi, senza alcun interesse se non il bene del loro club e la sua presenza piena nella comunità di riferimento. L’importante è avere in tasca la tessera del tifoso, qualcosa per cui dall’estero, da Paesi evidentemente più civili del nostro, sono arrivate condanne unanimi e che è stato un palese fallimento agli occhi di tutti (tranne che di chi l’ha inventata).

Tornando all’articolo, da segnalare anche un errore sulla regola del 50%+1 in Germania: quello che deve rimanere in mano al club-associazione, e quindi ai tifosi, è il 50%+1 (e non il 51%) dei diritti di voto e non della proprietà, aspetti che non devono necessariamente coincidere.

Un altro appunto: non tutte le società escluse dalla Lega Pro, né quest’anno né in quelli precedenti, sono fallite: alcune sì, altre probabilmente lo saranno a breve, ma non essere iscritte ai campionati di Lega Pro non equivale al fallimento, che è una vicenda giuridica di altro tipo.

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Big Brother, di Stefano Faccendini

Posted by thepeoplesgame su 29 giugno 2011

Quando nel 1949 George Orwell pubblicò il romanzo “1984”, probabilmente non immaginava quanto la realtà potesse avvicinarsi alla sua fantasia, quanto un libro all’epoca considerato di fantascienza potesse diventare di attualità, sebbene con qualche decennio di ritardo. Come di sicuro non avrebbe mai sognato, neanche nel peggiore degli incubi, che il Grande Fratello, faccia e occhio di quella dittatura immaginaria londinese, fosse conosciuto dalle nuove generazioni solo come titolo di una delle trasmissioni televisive più vergognose di tutti i tempi.

Nel libro Orwell descrive il modo in cui si era arrivati al trionfo di quella dittatura e i principi, i metodi, attraverso i quali il suo potere veniva preservato. Molto, come è ovvio, si basava sul controllo, filtro e modifica delle informazioni, delle notizie, in modo che uscissero, nella forma e nella sostanza, come volute da quel terribile regime. Bisognava esercitare un “controllo della realtà” continuo. Uno degli slogan del Grande Fratello era “ chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato”. Il personaggio del libro, Winston Smith, osservava come la gente dovesse “sapere e non sapere, essere conscia della più completa sincerità ma abile a dire delle bugie attentamente preparate, poter avere allo stesso tempo due opinioni relative ad un cosa che si annullano a vicenda, sapere che sono contraddittorie ma credere ad entrambe”. Il suo lavoro, presso il Ministero della Verità, era quello di altrerare tutte le fonti, le notizie, i dati per lasciare traccia solo di quanto deciso dal potere centrale. Si fabbricava la storia, si distruggevano le fonti, il passato, per non dare punti di riferimento, per annullare le coscienze. E durante giorno e notte gli slogan e la propaganda inculcavano ininterrottamente, attraverso schermi e altoparlanti installati ovunque, la verità fabbricata.

Mi sono dilungato in questa citazione letteraria perchè me la hanno richiamata alla mente le recenti parole del Ministro Maroni e della sua eco mediatica, sempre presente in un paese servile e omertoso come l’Italia. Secondo l’onorevole padano, la TdT è stata un successo e non perde occasione per ripeterlo. Non è vero che c’è stato un calo degli spettatori, mentre dall’altro lato abbiamo stadi più sicuri e accoglienti.

Questo vuol dire negare, re-interpretare, camuffare, filtrare, mangiare-digerire-espellere in diversa forma dati, fatti e notizie. No, non mi vado a leggere le statistiche perchè so troppo bene che possono dire cose assai diverse se si cambia la base di partenza, il modello di riferimento e il valore di stima. I numeri sono oggettivi ma possono essere interpretati: quindi se io dico che un giocatore ha fatto 100 tiri ed un altro 20 ma ometto di dire che il secondo ha giocato un decimo delle partite disputate dal primo, non sono onesto nella valutazione dei due.

Se io dico che gli incidenti negli stadi sono diminuiti ma non dico che in 10 anni la Roma, ad esempio, è passata da 64mila spettatori di media, anno dell’ultimo scudetto, a poco più di 33mila, 2010-11, commetto lo stesso errore in malafede.

Se affermo che la tessera funziona nonostante la media della A sia diminuita da 25.570 a 24.901 (!!!) nelle ultime due stagioni, per non parlare delle serie inferiori che non interessano nessuno se non i tifosi coinvolti ma che sono in caduta libera, non faccio altro che alterare le informazioni, lavorare per il Ministero della Verità.

Il particolare ancora più triste è che purtroppo non servono neanche numeri o dati ma solo i nostri occhi: se una persona è abituata da anni ad andare allo stadio, lo spettacolo che oggi si vede di fronte negli impianti italiani è desolante, come numero di spettatori presenti e come spettacolo che sono costretti ad offrire, spogliati di ogni entusiasmo cromatico, umoristico e vocale.

Mentre quindi si discute su come scoraggiare altri tifosi dall’andare in trasferta nel prossimo campionato, l’ennesimo calcio scommesse sta passano in secondo piano. Zitti, zitti se ne sta parlando sempre di meno, nelle pagine sempre più nascoste dei giornali. Come avvenuto molte altre volte del resto: in Italia di zozzerie ne sono successe quasi ogni anno, che poi la gente si ricordi solo il 1980 e il 2006 è solo per l’importanza dei nomi coinvolti, delle amnistie e delle vittorie mondiali.

Anche qui, gli operai del Ministero della Verità si sono messi all’opera per l’ennesima volta: tra un po’ non rimarrà traccia delle puntate, dei drink con i tranquillanti dentro, delle telefonate. Tutto sarà spazzato sotto a questo enorme tappeto che copre il nostro calcio. È bastato un richiamo dell’Amministratore Delegato di Sky Italia Tom Mockridge per creare il panico nei salotti pallonari di tutta la penisola.

Mockridge, giustamente, ha fatto capire che il suo datore di lavoro non era contento, e poteva esserlo sempre meno, di pagare più che profumatamente un prodotto che sembrava, intercettazione dopo intercettazione, sempre più avariato. Visto che la Serie A, tra i maggiori campionati europei, è quello che più dipende dalle entrate dei diritti TV, su cui a giorni le società si scanneranno per il problema dei bacini di utenza, il monito deve essere stato ascoltato. Ma all’italiana.

Consci infatti che la giustizia, sportiva e non,  a queste latitudini ha dei tempi piuttosto lunghi e che i soldi di Sky servono subito, faranno finta che questo scandalo scommesse, anche se esistito, sia di piccola entità. Si rovinerà, sacrificherà, qualche nome minore, qualche giocatore sconosciuto, ridando credibilità al campionato, facendo felice la TV e ricominciando ad agosto come se niente fosse successo.

Le partite sono state tutte regolari, il calcio italiano è pulito, abbiamo il campionato più bello del mondo, gli stadi sono pieni di famiglie felici e sicuri. Il Grande Fratello è all’opera.

Chi controlla il passato controlla il futuro, chi controlla il presente controlla il passato.

Stefano Faccendini

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Report – il servizio sulla TdT

Posted by thepeoplesgame su 16 Maggio 2011

Sul sito di Report si può vedere il video e leggere il tapescript dell’inchiesta “La Tessera nel Pallone” andata in onda ieri sera.

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Report – Inchiesta sulla tessera del tifoso

Posted by thepeoplesgame su 13 Maggio 2011

La tessera nel pallone Domenica 15 maggio su Rai3 – di Luca Chianca

Secondo i dati del Viminale gli incidenti tra le forze di polizia e i tifosi, durante le partite di calcio, sono in continuo calo dal campionato 2006/07 eppure lo scorso anno per aumentare la sicurezza negli stadi il Ministro dell’Interno ha introdotto un nuovo strumento: la tessera del tifoso. Rilasciata solo dopo il controllo della questura è anche uno strumento di “fidelizzazione” per le Società di calcio per creare una nuova categoria di tifosi, quelli “ufficiali”. Che la tessera non sia stata accettata di buon grado dai tifosi lo dicono i numeri degli abbonati di quest’anno: – 40.000 rispetto al campionato scorso. Siamo andati in giro per l’Italia per vedere come funziona, facendo anche un salto in Inghilterra, quella che una volta era la patria degli hooligan.

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Cinque minuti per la rivolta dei tifosi che non ci stanno

Posted by thepeoplesgame su 28 novembre 2010

Non se ne può più del clima di repressione che sta soffocando i tifosi di tutta Italia, di calcio soprattutto ma anche di altri sport, e dopo le ultime decisioni del Casms (trasferte sistematicamente vietate, anche contro tifoserie gemellate, ai gruppi più intelligenti e attivi del portare avanti e diffondere dissenso e proteste), l’avvocato Lorenzo Contucci, tramite il suo sito web http://www.asromaultras.org, leader della controinformazione su tdt e mondo del tifo, si prepara a guidare rivolta responsabile e ben argomentata che chiama a raccolta, e all’azione, tutti i tifosi italiani: bastano cinque minuti seguendo l’apposita pagina del sito. 
Dunque, è chiaro che la decisione di vietare Chievo/Roma, Lazio/Inter, Milan/Brescia e via dicendo riveste solo carattere ricattatorio, non essendoci problemi per l’ordine e la sicurezza pubblica: avrete infatti notato che non viene scritto da alcuna parte quali sarebbero i profili di rischio per le partiote suddette. Questi signori sperano che i tifosi esasperati dai continui divieti alla fine mollino. Però noi siamo cocciuti – io sono del Toro, figuriamoci – e quindi le prossime iniziative, alle quali tutti noi dovremo collaborare, vedranno: a) per Chievo Verona/Roma, visto che il nemico numero 2 dell’Osservatorio (il primo nemico sono i tifosi che vanno allo stadio e non si fanno la tessera) è l’UEFA, cercheremo di sommergerla di e-mail e di fax (meglio il fax che gli fa consumare carta e non possono disattivare…: più disagevole per noi, ma è roba di un minuto invece che di 5 secondi) in cui faremo ancora una volta presente il ricatto che noi tifosi non tesserati stiamo subendo per il capriccio di un ministro leghista il cui capo dà dei porci ai romani e in cui chiederemo che da qui fino al 2100 non vengano assegnati tornei internazionali all’Italia; b) oltre a ciò, credo che questa protesta debba essere trasmessa anche alle direzioni dei giornali di regime e ai partiti di regime, di destra e di sinistra, sempre via fax e via e-mail in modo metodico. Io preparerò il testo da inviare, ma avrei bisogno di alcuni collaboratori virtuali che reperiscano tutte le e-mail e i fax dei quotidiani e dei partiti nazionali; c) appena avrò studiato, con la collaboratori di illustri professionisti civilisti, le modalità con cui disdire la tessera del tifoso, aprirò una pagina informativa dove tutti i tesserati – che ormai avranno capito di essere stati fregati e che i biglietti li trovano lo stesso – potranno informarsi su come disdire legittimamente la tessera del tifoso; d) ora cerco di verificare se è possibile presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per il reato di abuso di ufficio, atteso che il potere che la legge dà all’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive è stato totalmente stravolto e superato, visto che anche incontri non a rischio vengono vietati per “vendetta” nei confronti delle tifoserie che hanno detto legittimamente no alla tessera del tifoso ovvero qualora una tifoseria si sia mal comportata nella partita precedente, trasformando di fatto l’O.N.M.S. in una sorta di giudice sportivo delle tifoserie che vieta la partecipazione agli incontri anche in assenza di specifici profili di rischio per la partita che si deve disputare.

 

 

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Dodicesimo in campo in diretta anche sul web

Posted by thepeoplesgame su 21 novembre 2010

Non ci sono più scuse per non guardare Dodicesimo in campo, la trasmissione non omologata e non tesserata dei tifosi del gruppo Brescia 1911 Curva Nord  condotta dalla bravissima Milva Cerveni. E’ infatti possibile seguirla anche in streaming sul sito web di RTB Virgilio. L’appuntamento è per ogni martedì alle 20.30.

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VeneziaUnited: “I divieti che uccidono il calcio”

Posted by thepeoplesgame su 14 novembre 2010

L’ennesmo divieto, l’ennesimo assurdo episodio di questa assurda stagione calcistica. Molto probabilmente ai tifosi dll’Unione Venezia verrà impedito di seguire la squadra nella partita di sabato a Treviso, prima contro seconda, derby veneto, praticamente l’unica gara di cartello del campionato nel girone C della Serie D. E come sempre non si capisce il perchè. VeneziaUnited prende posizione con queste riflessioni:

“Si comunica che giovedi 18 alle ore 10.00 ci sarà una riunione in Prefettura per la gara tra il Treviso e l’Unione Venezia.”

Questo scarno comunicato pubblicato sul sito ufficiale della società biancoceleste fotografa meglio di tante parole la situazione: il derby per i tifosi arancioneroverdi e per quelli della Marca è già rovinato. I preparativi e l’attesa per la trasferta, per le coreografie, l’entusiasmo contagioso per il confronto al vertice,  la cornice di passione e calore di uno stadio gremito, le tensioni e le emozioni che solo queste sfide sanno regalare, su tutto questo, che è la linfa vitale dello sport che amiamo, una doccia gelata. Il countdown verso il derby del Tenni è saltato. Non si organizza una trasferta, un derby in due giorni!

E non ci parlino di esigenze di sicurezza, per favore.

La sicurezza può e deve essere tutelata diversamente. Ha bisogno di certezze e di regole chiare e condivise. La discrezionalità con cui il CASMS, misterioso acronimo che sta per Comitato di Analisi e Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, decide il destino di questo o quel derby, le diverse e contrastanti decisioni (è di questi giorni il caos scatenato dal divieto imposto ai tifosi sampdoriani di recarsi a Parma, con tifoserie pacifiche e gemellate da 25 anni), la tempistica che porta a ridosso dell’evento sportivo ogni decisione, sembrano essere indice di palese inadeguatezza e incompetenza di tale organo.

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Brescia 1911 Curva Nord, partitella in piazza anche a Milano

Posted by thepeoplesgame su 7 novembre 2010

Tornano le partitelle banchi contro blu dei tifosi del Brescia, diventati una risposta i divieti del Casms (non potranno andare alla partita in casa dell’Inter i bresciani non tesserati). L’iniziativa, anticipata dal comunicato stampa del gruppo, segue quella di Roma ed è un modo intelligente per fa sentire il proprio dissenso in questa annata sempre più assurda del calcio italiano. “Protagonisti saranno sempre gli Amici del gruppo Ultras Brescia 1911. Gruppo non tesserato, non omologato e -soprattutto- non rassegnato a queste nuove logiche repressive che nulla hanno da spartire con il gioco più bello del mondo (un calcio senza  divieti e limitazioni, fatto appunto di emozioni, di valori e soprattutto di tifosi!).” La partitella si è svolta ieri pomeriggio in Piazza Duca D’Aosta (Stazione Centrale) a Milano, poi, dopo un saluto alla squadra, c’è stato il corteo verso Piazza Duomo.

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