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Archive for dicembre 2011

”We’re FC United, We’re Still Fucking Here”

Posted by thepeoplesgame su 30 dicembre 2011

Un gran bel modo di fare gli auguri!

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Un’intervista per approfondire il nuovo Supporter Liaison Officer

Posted by thepeoplesgame su 27 dicembre 2011

Traduzione di un articolo pubblicato nei giorni scorsi sul sito della Football Supporters Federation inglese riguardo il Supporters Liaison Officer (qui per saperne di più e scaricare il manuale). In Italia se ne parla ancora molto poco, e tra chi è a conoscenza del progetto non manca la preoccupazione che venga gestito “all’italiana” mancando così i suoi possibili benefici.

Che cosa è un Funzionario per le Relazioni con i Tifosi (Supporter Liaison Officer – SLO)?

Il calcio si sta lentamente ma inesorabilmente adeguando ai nuovi requisiti UEFA delle licenze per club, da attuare dal 2012/13.Il focus iniziale è stato sulla necessità per il calcio di regolare i propri debiti entro il 2018, i club dovranno apparire come qualcosa che si avvicina ad un business sostenibile. Il mancato rispetto dei criteri UEFA potrebbe vedere alcuni dei più grandi club europei perdere il sostegno finanziario di cui la Champions League é la manna. Molte domande sono state poste sulle modalità con cui le squadre di elite europee si adegueranno agli obblighi di fair play finanziario e, in mezzo a queste speculazioni, un cambiamento significativo è passato. Ai sensi dell’articolo 35 della nuova regolamentazione della UEFA sulle Licenze dei Club e sul Fair Play Finanziario i club devono nominare un Funzionario per le Relazioni con i Tifosi (SLO), con l’obiettivo di garantire una migliore comunicazione tra club e tifosi, fin dall’inizio della stagione 2012/13. Il concetto di rendere il SLO obbligatorio per i club in gara nelle competizioni europee è il risultato diretto di un sacco di duro lavoro da parte dei nostri amici della Supporters Direct (SD). La SD ha convocato un gruppo di esperti composto da gli SLO dalla Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Portogallo e Spagna. Anche i rappresentanti di Football Supporters Europe, alla quale la FSF è affiliata, sono stati coinvolti. Gli SLO hanno appoggio dai più alti gradi del calcio europeo. Nella prefazione del manuale UEFA per gli SLO, il presidente della UEFA Michel Platini dice: “I sostenitori sono la linfa vitale al cuore stesso del calcio professionistico. Crediamo che [il SLO] si rivelerà un passo significativo nel garantire una migliore comunicazione tra i club e i loro sostenitori. Nel corso del tempo, il requisito SLO diventerà una parte importante e integrante del panorama calcistico.” La FSF ha incontrato Antonia Hagemann, Responsabile dello Sviluppo Europeo alla SD, che è stata determinante nel lavorare con la UEFA per l’introduzione del SLO.

FSF: Ciao Antonia, grazie per il tuo tempo. Puoi spiegare un po’ di più sul concetto di Funzionario per le Relazioni con i Tifosi (Supporter Liaison Officer – SLO)? Antonia: Un SLO è qualcuno che costruisce ponti tra club e tifosi. I Club spesso non sanno nemmeno chi siano i loro tifosi o quello che realmente pensano, grazie a una mancanza di conoscenza o di comunicazione tra i due gruppi. Crediamo che il SLO possa aiutare a stabilire un reale e costruttivo dialogo tra tifosi e club.

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SD ed FSE dicono no alla Fifa: ecco perchè

Posted by thepeoplesgame su 19 dicembre 2011

La scorsa settimana Supporters Direct e Football Supporters Europe, che lo scorso luglio durante il Congresso dei Tifosi Europei di calcio avevano adottato una risoluzione chiedendo alla Fifa di migliorare la governance e la trasparenza all’interno dell’organizzazione visti i recenti scandali, sono state invitate dal Segretario Generale della FIFA Jérôme Valcke e da Mark Pieth del Basle Institute on Governance (Istituto per la Governance di Basilea) di prendere parte a un Comitato Indipendente sulla Governance (IGC – Indipendent Governance Committee) per supervisionare il lavoro di quattro task force interne della FIFA che lavorano per mettere a punto le raccomandazioni per la riforma della governance della FIFA.  Dopo giorni di discussioni e valutazione delle informazioni a irguardo, entrambe le organizzazioni hanno rifiutato di prenfere parte a tale comitato. Ecco i motivi, spiegati nel comunicato congiunto:

Le strutture di governance e la qualità di indipendenza dell’IGC. Deve essere sottolineato che apprezziamo e rispettiamo molto il lavoro e la competenza del Sig. Pieth in questo campo. Detto questo, nonostante il Sig. Pieth avrebbe un ruolo centrale da svolgere per il lavoro di questo IGC, riteniamo che un Comitato Indipendente sulla Governance possa essere veramente indipendente se la sua presidenza sia almeno nominata o democraticamente eletta dallo stesso comitato, piuttosto che dal Comitato Esecutivo della FIFA che sarà soggetto al processo di riforma che deve essere supervisionato dallo stesso IGC.

L’impatto atteso dell’IGC sul processo di riforma. L’IGC dovrà testimoniare al Comitato Esecutivo della FIFA a marzo 2012 dopo solo tre giorni di incontri e riteniamo che questo lasso di tempo limitato possa rendere molto difficile per i membri dell’IGC ottenere visioni sostanziali e impatto sul lavoro svolto dalle quattro task force oppure svolgere indagini sul passato, ove richiesto. Crediamo che ad un importante progetto che cerca di realizzare riforme sostanziali della governance all’interno della FIFA dovrebbe essere dato più tempo.

La mancanza di trasparenza e i tempi della procedura di invito all’IGC. Mentre abbiamo accolto con molto favore la volontà di costruire un Comitato Indipendente sulla Governance (IGC) al più presto, siamo rimasti un po’ perplessi in vista delle scadenze della procedura di invito ai potenziali membri dell’IGC: abbiamo ricevuto l’invito solo alla fine della scorsa settimana e inizialmente ci è stato richiesto di nominare un delegato in soli due giorni. Leggi il seguito di questo post »

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Responsiball, il network per promuovere la responsabilità sociale nel calcio

Posted by thepeoplesgame su 12 dicembre 2011

“Le società di calcio non sono solo aziende, sono istituzioni culturali.” È il motto di Responsiball, una nuova iniziativa on line, con lo scopo di far crescere il movimento di chi è convinto che ci sia molto di più dietro una squadra di calcio e uno stadio, e quindi fare del bene ai club e al mondo del pallone in generale tramite il progresso della responsabilità sociale. Responsiball, “il primo punto di riferimento per club calcistici responsabili”, è un gioco di parole: si legge come responsible, responsabile, ma il ball finale riporta immediatamente al calcio. Il sito web è aperto a chiunque voglia partecipare o saperne di più su come le società di calcio possono lavorare e prosperare in armonia con la comunità e l’ambiente. La funzione Community permette quindi a persone di qualsiasi parte del mondo e di qualsiasi club, a prescindere dalle dimensioni. di entrare in contatto ed interagire. Sono previsti due tipi di profili per gli utenti. Il primo, più generale, chiamato “match day”, è aperto a tutti, tifosi, supporters trust, giornalisti, sponsor, istituzioni locali, ecc., mentre il secondo, “training ground”, è riservato agli addetti ai lavori (club, leghe e altre istituzioni calcistiche). Registrandosi si ottiene l’accesso oltre che alla community al database delle good practice dove andare alla ricerca (anche per parole chiave tramite l’apposito motore) di nuove idee da adattare alla situazione del proprio club ma anche dove capire meglio come può dispiegarsi il potenziale di un club a livello istituzionale, culturale, sociale ed economico. Le “buone pratiche” sono divise in tre categorie: governance, sviluppo a livello di comunità e amministrazione ambientale, ciascuna divisa in sottocategorie più specifiche. Il database è creato dagli stessi utenti del sito, che possono caricare e condividere le attività del loro club: l’intento è proprio creare una community i cui membri interagiscano e crescano insieme. È in arrivo anche la sezione Benchmarking, per individuare subito, serie per serie, i club che stanno facendo meglio. Tra i partner dell’iniziativa ci sono Supporters Direct, Football Supporters Europe e la rete FARE (Football Against Racism in Europe): particolare importanza viene infatti attribuita al ruolo e alla partecipazione dei tifosi.

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Un rap contro la tessera del tifoso

Posted by thepeoplesgame su 5 dicembre 2011

La canzone del rapper sampdoriano Pensie

NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO

(Chorus)

Non vogliono tifosi loro vogliono clienti
oggi abbonamenti uguale conti correnti
non cedere non credere a tutto quel che senti
no alla tessera no alla tessera
la carta che hai davanti è anticostituzionale
non è lotta al male ma è controllo sociale
voglio codici sui caschi della polizia statale
no alla tessera no alla tessera

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Stadi di proprietà collettiva: un altro esempio a Berlino

Posted by thepeoplesgame su 2 dicembre 2011

Un nuovo caso di società sportiva che propone ai suoi tifosi l’acquisto di azioni per finanziare non la costruzione ma il riammodernamento dello stadio: è quello dell’Union Berlin, che si è rivolta ai propri sostenitori-soci per reperire parte delle risorse necessarie per i lavori che renderanno lo Stadion an der Alten Försterei più fruibile e redditizio.

L’Union Berlin gioca nella 2.Bundesliga, la Serie B tedesca, dove è riuscito a risalire dopo essere finito nelle categorie regionali. Era uno dei principali club di Berlino Est, legato all’unione dei sindacati, mentre i rivali della Dinamo erano vicini alla Stasi. Storicamente l’Union, fortemente radicata nelle classi lavoratrici, ha rappresentato l’opposizione non ufficiale al sistema socialista e alla repressione. Tutti aspetti che hanno rafforzato il senso di appartenenza e la sensazione di unicità che caratterizzano la tifoseria.

I tifosi dell’Union hanno un forte legame di appartenenza con il loro stadio. Negli anni ’90 furono loro a ricostruirlo, con migliaia di ore di lavoro volontario. Era un periodo in cui il club andava bene sul campo ma malissimo nei conti, e furono necessarie raccolte fondi da parte dei sostenitori.
L’iniziativa ha una base democratica: si potrà acquistare al massimo dieci azioni: il numero minimo degli azionisti sarà quindi mille, e per ciascuno l’investimento potrà andare da 500 a 5.000 euro, cifre alla portata di tutti. Potranno comprare azioni solo i soci del club (associazione sportiva come tutti i club tedeschi) e gli attuali sponsor: si evitano così le speculazioni mettendo lo stadio in mano a chi lo ha a cuore. Leggi il seguito di questo post »

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